Attuale livello di allerta di Stromboli 
Il Dipartimento della Protezione Civile, in accordo con la Regione Siciliana e con il supporto dell'INGV e dei Centri di Competenza, al fine di consentire una pianificazione di emergenza relativa al rischio vulcanico in linea con quanto previsto a livello internazionale, ha individuato dei livelli di allerta per cinque dei vulcani attivi italiani: Campi Flegrei, Etna, Stromboli, Vesuvio e Vulcano. I livelli di allerta descrivono lo stato di attività del vulcano e sono individuati sulla base della combinazione tra dati di monitoraggio e informazioni su eventuali fenomeni in corso. I livelli di allerta sono rappresentati da quattro colori (verde, giallo, arancione e rosso) che indicano la possibile evoluzione del vulcano e sono specifici per ognuno dei suddetti vulcani attivi attivi (livelli d'allerta STROMBOLI).
Il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale organizza mensilmente una videoconferenza con l'INGV e i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dell’attività vulcanica di Stromboli e con il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana. Sulla base delle fenomenologie e delle valutazioni di pericolosità rese disponibili dall'INGV e dai Centri di Competenza, il Dipartimento della Protezione Civile dichiara il livello di allerta di Stromboli. Sulla base dell'ultima videconferenza (videoconferenza del 4 Settembre 2024) l'attuale livello di allerta è GIALLO.
Gli enti preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dell’attività vulcanica di Stromboli, cioè le sezioni dell’INGV di Catania (Osservatorio Etneo), Napoli (Osservatorio Vesuviano) e Palermo in collaborazione con il Laboratorio di Geofisica Sperimentale (LGS) dell'Università di Firenze, le Università di Palermo, Torino e Pisa, e i Centri di Competenza Centro per la Protezione Civile (CPC) dell'Università degli Studi di Firenze e l'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) del CNR pubblicano regolarmente bollettini e, all'occorrenza, comunicati sullo stato d’attività del vulcano.
I bollettini sullo stato di attività di Stromboli vengono emessi settimanalmente dall’INGV (Bollettini INGV Stromboli), dall’Università degli Studi di Firenze (Bollettini UNIFI CPC Stromboli e Bollettini UNIFI LGS Stromboli) e dall'IREA-CNR.
Ogni qual volta si osservano variazioni significative dello stato di attività del vulcano vengono inoltre emessi i relativi comunicati dall’INGV (Comunicati INGV Stromboli) e dall’Università degli Studi di Firenze (Comunicati UNIFI CPC Stromboli e Comunicati UNIFI LGS Stromboli).
Il vulcano Stromboli durante le sue eruzioni esplosive più violente, denominate "esplosioni parossistiche", produce colonne eruttive costituite da gas, ceneri e lapilli che possono superare i 5000 metri di altitudine sul livello del mare (parossismi del 3 luglio e del 28 agosto 2019) e causare problemi al traffico aereo. Per tale motivo l’ICAO (International Civil Aviation Organization - Organizzazione internazionale dell'aviazione civile) ha inserito il vulcano Stromboli tra quelli da monitorare per la sicurezza del traffico aereo. Questo compito è stato affidato dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) all’INGV – Osservatorio Etneo.
L’Osservatorio Etneo dell'INGV emette i messaggi VONA (Volcano Observatory Notice for Aviation – Avvisi per l’aviazione degli osservatori vulcanologici) durante le più intense fasi eruttive dello Stromboli. Gli avvisi VONA sono messaggi concisi, scritti in inglese, diretti ai controllori del traffico aereo e agli uffici meteorologici, per informarli dell’attività eruttiva che potrebbe produrre nubi di cenere vulcanica che contaminano lo spazio aereo. L’attività vulcanica è codificata con un colore specifico per l’aviazione (Aviation Colour Code) sulla base della sua pericolosità per il traffico aereo.
 
Ultime attività rilevanti:  il 3 luglio 2024 alle 16:40 UTC circa si è osservata una repentina intensificazione dell'attività di spattering a carico dell'area craterica nord seguita, alle 16:46 UTC, da un flusso di materiale incandescente che si è rapidamente propagato lungo la Sciara del Fuoco raggiungendo la linea di costa e propagandosi in mare. A partire dalle ore 17 UTC circa si è osservata una tracimazione lavica in corrispondenza della stessa area craterica Nord. Il 4 luglio alle ore 12:11 è stata registrata un'esplosione maggiore. Si osserva inoltre la presenza di un flusso lavico prodotto dalla bocca posta a quota 600 m slm e che si propaga lungo la Sciara del Fuoco ed intorno alle 15:30 UTC del 4 luglio ha raggiunto la linea di costa provocando la formazione di una nube di vapore e cenere. Nel corso del pomeriggio del 4 luglio e della mattinata del 5 luglio sono stati inoltre osservati alcuni flussi piroclastici che dopo aver percorso la Sciara del Fuoco si sono propagati in mare per alcune centinaia di metri.
Giorno 11 luglio alle ore 12:08 UTC a si è verificato un evento parossistico ai crateri sommitali. Tale attività ha prodotto una colonna eruttiva ed un flusso piroclastico lungo la Sciara del Fuoco. Il flusso si è propagato a mare per centinaia di metri dalla linea di costa. A partire da giorno 11 luglio l'attività esplosiva ordinaria è cessata (per poi riprendere dopo circa una settimana), mentre il giorno seguente si è arrestata anche quella effusiva. Il 26 luglio e il 25 agosto sono state registrate due esplosioni maggiori. Il 6 ottobre alle ore 00:20 UTC e il 2 novembre alle 14.20 UTC si sono verificate altre due esplosioni maggiori dall'area craterica Nord.
Per maggiori informazioni consultare la pagina dei bollettini e comunicati.
 
Si fa presente che l'accesso alle quote sommitali di Stromboli è attualmente interdetto. L'ordinanza del Sindaco di Lipari n° 50 del 14 agosto 2024 contiene gli aggiornamenti in merito alla regolamentazione per l'accesso al vulcano Stromboli. Altre ordinanze precedenti riguardanti l'accesso al vulcano Stromboli si trovano in Ordinanze sindacali Comune di Lipari-Stromboli. Si ricorda, inoltre, che, ai sensi dell'ordinanza della Capitaneria di Porto di Milazzo n° 81 del 2022, è interdetta la navigazione nel tratto di mare entro 2 miglia nautiche dalla costa della Sciara del Fuoco e più precisamente dalla costa compresa fra Punta delle Chiappe e Punta Labronzo.