Crisi idrotermale Vulcano 2021-2023

A partire dal mese di settembre del 2021, i sistemi di monitoraggio dell’INGV hanno registrato la variazione significativa di alcuni segnali geofisici e geochimici registrati a Vulcano ed in particolar modo quelli legati all’attività del sistema idrotermale che alimenta le fumarole del Cratere di La Fossa. Le anomalie osservate comprendono la comparsa di microsismicità legata alla circolazione di fluidi, deformazioni del suolo (seppur limitate all’area craterica), variazioni significative della composizione e della temperatura delle fumarole sul bordo craterico ed un incremento del degassamento diffuso dal suolo nelle aree limitrofe al cratere.

Questo stato di instabilità o crisi (in inglese unrest) è stato descritto dall’INGV, in occasione della riunione tecnica straordinaria del 30/09/2021 del DPC con il Dipartimento della Protezione Civile e la Regione Sicilia. Nel corso di questo incontro, il Dipartimento di Protezione Civile ha decretato il passaggio del livello d'allerta di Vulcano da verde a giallo (livelli d'allerta VULCANO). Il blog INGVvulcani ne ha dato notizia con un articolo dedicato (https://ingvvulcani.com/2021/10/01/cosa-succede-a-vulcano/).

In conseguenza dell'unrest idrotermale, l'INGV ha potenziato,e sta tuttora potenziando le attività di sorveglianza e monitoraggio sull'isola di Vulcano, con particolare riguardo alle fumarole (https://ingvvulcani.com/2021/10/17/monitoraggio-ingv-a-vulcano-campionamento-diretto-delle-fumarole-e-misure-di-temperatura/), le quali hanno mostrato un considerevole aumento di temperatura. In particolare, è stata incrementata la frequenza con cui vengono effettuate le campagne di misura dei flussi di gas dal suolo e delle temperatura delle fumarole.

Recentemente la sezione di Palermo dell’INGV ha installato 4 nuove stazioni geochimiche per la misura del flusso di CO2 dal suolo e della sua concentrazione in aria e una stazione automatica tipo “Multigas” sul bordo craterico del cratere di La Fossa, in prossimità delle fumarole.

Contestualmente, l’Osservatorio Etneo ha installato 9 nuove stazioni sismiche, 7 posizionate sull'isola di Vulcano (OEM4, OEM5, OEM9, OSU21 - M01, OSU22 - M02, OSU23 - M03 e OSU24 - M04) e due sull'adiacente isola di Lipari (OEM7, OEM8), ad integrazione di quelle già esistenti sulle due isole. Inoltre sono stati installati a Vulcano due nuovi gravimetri LaCoste & Romberg (VPORT e VSOCR) ad acquisizione continua. Nuove stazioni GNSS mobili verranno inoltre installate a breve nei siti dove sono stati posizionati i suddetti gravimetri, per integrare il dato gravimetrico e ottenere un maggior dettaglio nell’analisi delle deformazioni in prossimità del cratere.

È stata potenziata anche la rete di videosorveglianza vulcanica con l’aggiunta di una nuova telecamera HD (VLVH, che inquadra il settore settentrionale di Vulcano dall'isola di Lipari) ed una nuova telecamera termica (VVT, con inquadramento sull’area fumarolica del cratere di La Fossa). Infine, si è proceduto ad effettuare un test di misura delle deformazioni del suolo tramite l'installazione di un GBRAR (Ground-Based Real-Aperture Radar).

Durante il mese di ottobre 2021 sono state effettuate una campagna di rilievi termici e lidar da drone e una campagna GNSS di dettaglio. Infine, nel corso della seconda metà di ottobre 2021 l'Osservatorio Vesuviano ha effettuato una campagna di prospezione magnetotellurica che ha interessato il cono di La Fossa con lo stendimento di 8 sezioni di misura.

Le misure effettuate nel corso dei mesi di ottobre e novembre 2021 hanno confermato lo stato di instabilità del sistema idrotermale. I dati raccolti, sia con misure in continuo che con campagne discrete ripetute sul territorio, hanno messo in evidenza un incremento dell'attività fumarolica dal Cratere di La Fossa e del flusso dei gas CO2, SO2 e H2S. Inoltre, in corrispondenza delle aree limitrofe alla base del cono del Cratere di La Fossa, incluso una parte dell'abitato di Vulcano Porto, sono state registrate concentrazioni elevate di CO2 dal suolo, potenzialmente pericolose per la salute pubblica; un importante incremento delle emissioni di CO2 e H2S dal suolo è stato osservato anche dalla spiaggia della Baia di Levante a nord del Faraglione (maggiori informazioni sono contenute nei Bollettini settimanali Vulcano e in  Comunicati INGV Vulcano).

Queste osservazioni sono coerenti con il livello di allerta giallo che, per l’isola di Vulcano, descrive fra gli scenari possibili proprio un aumento del degassamento e l’eventuale raggiungimento di concentrazioni di gas in aria pericolose per la salute (livelli di allerta per Vulcano).

A seguito di questa situazione, il Comune di Lipari ha emanato, nell'arco degli ultimi mesi, alcune ordinanze sindacali per limitare l’accesso alle aree a maggior rischio, a partire dal cratere di La Fossa.

Nei primi giorni del mese di maggio 2002 è stata eseguita da un team della sezione INGV di Roma 1 in collaborazione con le sezioni di Palermo, Pisa e Catania, una campagna periodica di monitoraggio geochimico che ha evidenziato la persistenza di un degassamento anomalo dal suolo nel settore centrale dell’area del Camping Sicilia oltre che in prossimità della vasca di fango nell’area della Spiaggia di Levante. In particolare, il flusso di CO2 dal suolo a Vulcano Porto è rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi mesi, attestandosi su valori medi, comunque anomali e ben superiori al background. Resta inoltre ancora presente la forte anomalia di concentrazione di CO2 nel suolo a casa Lombardo. Il monitoraggio della concentrazione in aria di CO2, SO2 e H2S a Vulcano Porto ha mostrato valori debolmente anomali ma non pericolosi. Ulteriori informazioni sulle campagne periodiche di monitoraggio a Vulcano si trovano in Comunicati INGV Vulcano.

Tra il 22 ed il 23 di maggio 2022 nel tratto di mare antistante la Spiaggia di Levante è stata segnalata, da abitanti di Vulcano Porto e dalle telecamere di videosorveglianza dell'INGV, la presenza di acque nerastre e maleodoranti, seguita dalla comparsa di fluidi caratterizzati da una colorazione bianco-lattiginosa (vedi foto a fine pagina). Tale fenomeno è correlato ad un evento impulsivo di degassamento da imputare ad un aumento di pressione del sistema idrotermale di Vulcano. Maggiori informazioni relative a questo fenomeno sono riportate nel Comincato INGV del 23/05/2022, nel Bollettino settimanale INGV del 24/05/2022 e nei Rapporti INGV: Rapporto INGV del 26/05/2022 e Rapporto INGV del 01/06/2022. A seguito di questo episodio in data 28 maggio 2022 un'ordinaza sindacale (Ordinanza_Sindaco_Lipari_n46), seguita dalla n°68 del 19/07/2022, n°75 del 05/08/2022, n°107 del 30/09/2022 e n°124 del 31/12/2022, hanno decretato l'interdizione di una zona dell'isola comprendente l'area denominata "faraglione - pozza dei fanghi - acque calde", parte della spiaggia di Levante ed un tratto di mare antistante. Le ultime ordinanze che regolamentano l'acceso al vulcano e alla spiaggia di Levante sono, rispettivamente, la n17 del 23/04/2023 e la n32 del 30/06/2023.

Altre ordinanze precedenti riguardanti l'accesso al vulcano si trovano in Ordinanze sindacali Comune di Lipari-VulcanoOccorre precisare che questa zona è stata storicamente interessata da emissioni di gas da siti presenti sia lungo la spiaggia, dove è situata la "vasca di fango", che in corrispondenza del fondale marino antistante la spiaggia.

Non è la prima volta che Vulcano entra in uno stato di instabilità. In precedenza, una prolungata fase di incremento dell’attività fumarolica è stata osservata tra il 1987 e il 1993, con temperature misurate alle fumarole superiori a quelle osservate nella fase attuale. Maggiori dettagli sull'attività recente a Vulcano sono disponibili sul blog INGVvulcani, o all'interno dei Comunicati INGV Vulcano.

Spiaggia Levante mod

Isola di Vulcano fotografata da Lipari. L'ovale rosso indica la spiaggia di Levante. Foto di Lucia Pruiti

 Image 2022 05 23 at 16.20.39Spiaggia di Levante. Foto di Giovanni Di Vincenzo

Image 2022 05 24 at 15.52.17Spiaggia di Levante ripresa dall'alto. Foto di Domenico Fiorito

Image 2022 05 24 at 16.43.161 PruitiSpiaggia di Levante. Foto di Lucia Pruiti